Baffi in viaggio
Fabio Dalla Libera non sarà famoso come un pilota dei grandi rally africani ma in quanto a passione e conoscenza di quei territori non è secondo a nessuno.
Il trentino, caratterizzato da un paio di importanti baffi, ama da sempre l’Africa ed ha iniziato a frequentarla appena entrato in possesso della patente di guida, quaranta anni fa, con una Land Rover 88. Il debutto fu in Cameroun, per poi “specializzarsi” nella fascia del Sahel, dove oggi si reca almeno quattro volte l’anno.
Ha posseduto anche Toyota e Mitsubishi, ma il Land è la sua passione ed oggi vanta uno dei migliori 110 (TD5, del 2005) preparati per la sabbia con grande esperienza e razionalità e che ora somma più di 100.000 chilometri di cui la gran parte percorsi sulle piste del Nordafrica.
Il Land è da sempre un veicolo che ha bisogno di cure e attenzioni per esaltarne i pregi ed attenuarne i difetti, cui Fabio ha posto rimedio con delle modifiche non sconosciute ma oculate e intelligenti, col risultato di non aver mai avuto problemi in viaggio.
Iniziamo dalla sostituzione del differenziale con un autobloccante Detroit Locker, che aveva già 40-50.000 km prima di farne 100.000 sull’attuale 110. È stato cambiato l’olio solo due volte, più per precauzione che per reale necessità. Di conseguenza sono stati montati due semiassi rinforzati Ascroft. Il differenziale originale posteriore a 4 satelliti è stato montato all’anteriore per sostituire il 2 satelliti, più delicato. Gli ammortizzatori sono Koni, dietro accessoriati con due molle da carico e davanti con molle rinforzate sia per una maggire altezza che per bilanciare il peso del verricello.
All’interno delle molle posteriori ci sono degli Airlift, molle ad aria che si gonfiano a seconda del carico per ripristinare in ogni occasione l’assetto più equilibrato della vettura. Di conseguenza c’è un compressore bicilindrico che serve in viaggio anche per la pulizia dei filtri, della meccanica, del materiale fotografico…
La centralina originale è stata rimappata per avere più tiro a basso regime ed eliminare un buco nella progressione della coppia, mentre il motore ora respira attraverso uno snorkel a cui viene montato, quando si è in Africa, un prefiltro Ciclone che ferma la sabbia più lontano dall’air box vero e proprio. Fabio per le coperture preferisce le vetuste Michelin XS ormai introvabili in Europa, o le Yokohama sempre disegno sabbia, nelle misure 7,50-16, contestando l’attuale moda di usare larghissime gomme “mud”. Con i cerchi originali, su sabbia scende a pressioni di 1 bar e perfino 0,5 in brevi tratti più impegnativi.
Il trentino, caratterizzato da un paio di importanti baffi, ama da sempre l’Africa ed ha iniziato a frequentarla appena entrato in possesso della patente di guida, quaranta anni fa, con una Land Rover 88. Il debutto fu in Cameroun, per poi “specializzarsi” nella fascia del Sahel, dove oggi si reca almeno quattro volte l’anno.
Ha posseduto anche Toyota e Mitsubishi, ma il Land è la sua passione ed oggi vanta uno dei migliori 110 (TD5, del 2005) preparati per la sabbia con grande esperienza e razionalità e che ora somma più di 100.000 chilometri di cui la gran parte percorsi sulle piste del Nordafrica.
Il Land è da sempre un veicolo che ha bisogno di cure e attenzioni per esaltarne i pregi ed attenuarne i difetti, cui Fabio ha posto rimedio con delle modifiche non sconosciute ma oculate e intelligenti, col risultato di non aver mai avuto problemi in viaggio.
Iniziamo dalla sostituzione del differenziale con un autobloccante Detroit Locker, che aveva già 40-50.000 km prima di farne 100.000 sull’attuale 110. È stato cambiato l’olio solo due volte, più per precauzione che per reale necessità. Di conseguenza sono stati montati due semiassi rinforzati Ascroft. Il differenziale originale posteriore a 4 satelliti è stato montato all’anteriore per sostituire il 2 satelliti, più delicato. Gli ammortizzatori sono Koni, dietro accessoriati con due molle da carico e davanti con molle rinforzate sia per una maggire altezza che per bilanciare il peso del verricello.
All’interno delle molle posteriori ci sono degli Airlift, molle ad aria che si gonfiano a seconda del carico per ripristinare in ogni occasione l’assetto più equilibrato della vettura. Di conseguenza c’è un compressore bicilindrico che serve in viaggio anche per la pulizia dei filtri, della meccanica, del materiale fotografico…
La centralina originale è stata rimappata per avere più tiro a basso regime ed eliminare un buco nella progressione della coppia, mentre il motore ora respira attraverso uno snorkel a cui viene montato, quando si è in Africa, un prefiltro Ciclone che ferma la sabbia più lontano dall’air box vero e proprio. Fabio per le coperture preferisce le vetuste Michelin XS ormai introvabili in Europa, o le Yokohama sempre disegno sabbia, nelle misure 7,50-16, contestando l’attuale moda di usare larghissime gomme “mud”. Con i cerchi originali, su sabbia scende a pressioni di 1 bar e perfino 0,5 in brevi tratti più impegnativi.
Il peso del carico va tutto all’interno, evitando di sbilanciare il veicolo con pesi sul tetto. Ne guadagnano la guidabilità e di conseguenza le prestazioni in condizioni impegnative. La scelta del “tutto dentro” si concretizza all’interno della vettura rimuovendo i sedili posteriori per posizionare, sopra un supporto realizzato artigianalmente, un materasso. Al di sotto ci sono un serbatoio per l’acqua ed uno per il gasolio, ognuno da 100 litri, ed un frigorifero a compressore Engel che arriva fino a -18°.
Tutto viene fissato con cinghie, in mezz’ora il Land si attrezza da raid o da città. Il comfort viene completato da oscuranti per i vetri realizzati artigianalmente che tengono lontano il calore, e in parte anche il freddo. Ma a breve potrebbe arrivare un riscaldamento a gasolio Webasto per l’ambiente e per il circuito di raffreddamento del motore, utile d’inverno per poter ripartire già con “l’acqua calda” nel radiatore.
Nei viaggi i ricambi previsti sono i filtri vari, i cuscinetti delle ruote, due ammortizzatori (uno per asse), mentre tra gli accessori ci sono cinghie da traino (lunghe almeno 9 metri), piastre da sabbia, un pallone sollevatore (azionato dallo scarico del Land), il verricello, una pala a manico corto, il necessario per la cucina, GPS e cartografia sia digitale che cartacea.
Tutto viene fissato con cinghie, in mezz’ora il Land si attrezza da raid o da città. Il comfort viene completato da oscuranti per i vetri realizzati artigianalmente che tengono lontano il calore, e in parte anche il freddo. Ma a breve potrebbe arrivare un riscaldamento a gasolio Webasto per l’ambiente e per il circuito di raffreddamento del motore, utile d’inverno per poter ripartire già con “l’acqua calda” nel radiatore.
Nei viaggi i ricambi previsti sono i filtri vari, i cuscinetti delle ruote, due ammortizzatori (uno per asse), mentre tra gli accessori ci sono cinghie da traino (lunghe almeno 9 metri), piastre da sabbia, un pallone sollevatore (azionato dallo scarico del Land), il verricello, una pala a manico corto, il necessario per la cucina, GPS e cartografia sia digitale che cartacea.
Ma Fabio non è solo un “landista”, e viaggia in Africa anche in moto. Oltre alle monocilindriche, con le quali certo il divertimento nella guida è assicurato ma che poco si prestano a lunghi giri in autonomia, usa un’Honda Africa Twin. A questa moto è stata sostituita la pompa della benzina elettrica con una meccanica, è stata modificata l’aspirazione con una nuova cassa del filtro sotto la sella, c’è un nuovo regolatore di tensione, molle Ohlins nella forcella, borse a bisaccia, pneumatici Mitas.
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